Chi ama la cultura, il mare e Camogli non può mancare, sabato 15 novembre, alle 11, al Cenobio dei Dogi, alla presentazione del libro di Mario Dentone (nella foto) “Un marinaio 2. L’ultima donna” (Mursia Editore, 2025).
La presentazione
L’autore dialoga con la giornalista e conduttrice televisiva Donatella Bianchi; modera Sabina Desiderato, segretaria generale del Comune di Camogli.
La dichiarazione di Paolo Terrile, consigliere delegato alla cultura di Camogli
«Ancora una volta, con piena soddisfazione, l’amministrazione di Camogli accoglie Mario Dentone ed il secondo capitolo della sua Saga “Un marinaio. L’ultima donna” A distanza di circa due anni dalla presentazione, sempre al Cenobio dei Dogi, del primo capitolo “Un marinaio. La moglie del capitano”, l’autore e protagonista sulle pagine del Secolo XIX, ci permetterà di anticipare il tema del mare, che accompagnerà molte delle iniziative culturali della nostra città nel 2026, raccontandoci del suo protagonista Michele così legato a Camogli e così impregnato dei tratti tipici dell’identità della nostra gente di mare».
«Sono felice che ad accompagnarlo in questo racconto sia Donatella Bianchi, volto noto della televisione italiana e già testimone nelle sue trasmissioni dei temi legati alla nostra costa e alla ricchezza storica, naturale, artistica e umana del nostro territorio. Dialogherà con l’autore divulgando la propria conoscenza sui temi evidenziati nel racconto e cari alla gente di mare, contestualizzandoli alla costa del Golfo Paradiso»
«Sono certo sarà un evento che a tutto tondo, partendo dal romanzo di Dentone, ci porterà a riflettere su come viviamo l’ambiente che abitiamo e per la cui conservazione dobbiamo mettere in atto tutte le azioni possibili»
«Un ringraziamento personale all’Ufficio Cultura, all’Ufficio Segreteria, all’Ufficio Tecnico, alla Segreteria comunale ed al Cenobio dei Dogi per l’impegno profuso e la collaborazione dimostrata nell’organizzazione della giornata».
Mario Dentone
Mario Dentone, nato a Chiavari nel 1947, cresciuto a Riva Trigoso e residente a Moneglia, ha collaborato per anni con le Facoltà letterarie dell’Università di Genova e, dal 2009, scrive, ogni settimana, di personaggi e avvenimenti sull’edizione Levante del Secolo XIX.
Il romanzo
“Un marinaio 2. L’ultima donna” è l’ottavo romanzo edito da Mursia e il secondo volume di una trilogia (la terza) sul tema che è il filo rosso delle sue opere: il mare come entità onnipresente nella vita e nel cuore dei protagonisti, elemento autobiografico che rimanda alla geografia di Camogli, città cui l’autore è profondamente legato fin dall’infanzia per ragioni familiari, scenario magistralmente descritto anche in questa recente fatica letteraria.
«Le città di mare sono labirinti di misteri e di storie, vicoli, piazzette, carruggi dove ti sembra di perderti e dove invece non ti puoi perdere se tieni presente che da quella parte c’è sempre il mare»: parole con cui Dentone sintetizza il suo sentimento atavico, viscerale, indissolubilmente unito ai suoi romanzi e alla sua esistenza.
Il personaggio centrale del romanzo “Un marinaio 2. L’ultima donna”, spiega Dentone, «è Michele, il classico ligure ruvido e aspro, chiuso al mondo come un granchio aggrappato a uno scoglio. Non vuole rapporti che vadano al di là di un “ciao”, e vocaboli come sentimento, amicizia, per non dire amore, sono solo fastidi dai quali proteggersi. Un ligure al 110 per cento, insomma. Per ragioni forzate dovrà, poi, rimanere fermo alla Boca, il quartiere di Buenos Aires dove si parla tuttora il genovese grazie agli immigrati che si stabilirono lì nel XIX secolo, mentre la nave Marin, a causa dei lavori di riparazione del Màrin, la nave su cui era imbarcato».
Nel ritratto di Michele, Dentone ha trovato ispirazione da uno zio paterno «che aveva navigato 35 anni sulle petroliere – racconta lo scrittore -. Una vita dura: al primo imbarco era rimasto 51 mesi lontano da casa. Da anziano mi raccontava delle sue peregrinazioni sul mare, dei pericoli patiti, dei rischi quotidiani. Ho assorbito molto, di quei racconti, come di quelli dei pescatori e dei naviganti rivani che erano amici di mio nonno e che ascoltavo al tavolo dell’osteria con un bicchiere di spuma davanti».
A Camogli, prosegue, «mi portava una prozia, quando ero piccolo. Alcuni pomeriggi alla settimana faceva compagnia alla moglie di un comandante, titolare di un’importante agenzia di navigazione, che aveva dato lavoro, come marinaio, allo zio Michele. Lei si sentiva in debito con quella dama gentile che mi regalava i cioccolatini e viveva in una casa dove potevo ammirare, affascinato, quadri ed ex voto di naviganti». Aggiunge: «Il mito del mare, anche quello di Camogli, legato a quello dello zio Michele sono il leitmotiv del romanzo che prelude a un nuovo libro della trilogia, l’ultimo, in uscita alla metà del 2026».
