L'escursione

Successo per la passeggiata nel parco delle Fontanine di Rapallo

Organizzata dall'associazione Culturale Parco delle Fontanine

Successo per la passeggiata nel parco delle Fontanine di Rapallo
L’associazione Culturale Parco delle Fontanine ha organizzato per domenica 28 settembre una passeggiata nel Parco per farlo conoscere ai più

Rapallo

Il parco, non essendo visibile da via Mameli, fa sì che anche tanti cittadini di Rapallo non lo conoscano.

Alla gita si sono presentati una cinquantina di persone, grazie anche anche alla giornata di sole: l’evento è stato un pieno successo.

Ai partecipanti è stato distribuito un volantino con la breve storia del Parco e la piantina del Parco.

Uno dei cosiddetti “padri del Parco” Claudio Leporatti  ha raccontato di come era una volta questo Parco: era il Bosco delle Fontanine, con piante ed animali in grande varietà.

“L’ambiente in cui tutti vivevano era bello, ricco di fiori e frutti e l’uomo, per ottenere di più dal bosco, lo teneva pulito, costruiva dei muri a secco con le pietre che toglieva al terreno per spianarlo in terrazze e renderlo più idoneo ad alimentare le nuove piante e rendere meno faticosa la raccolta dei suoi frutti specialmente castagne e funghi. L’uomo ne aveva bisogno per vivere, le castagne le faceva seccare accendendo un fuoco sotto, in certi capanni, i funghi li esponeva al sole. Si preparava in questo modo le provviste per l’inverno,  così come raccoglieva la legna per scaldarsi durante l’inverno, potando le piante e tagliando quelle vecchie e secche. Ai piedi del bosco il terreno invece era paludoso perché l’acqua piovana caduta sull’alto del bosco penetrava poco nel terreno, ricco d’argilla ( che è impermeabile), così correva verso il basso a formare nelle zone piane ai piedi del bosco dei laghetti, che una volta erano ricchi di pesci e di anguille e circondati da tante canne. Erano anche luogo di richiamo per tanti uccelli, per anatre, aironi etc. Circa cento anni fa l’uomo aveva pensato di utilizzare l’argilla del fondo valle per cuocerla e farne dei mattoni, era così nata sempre nella zona e più precisamente vicino alla chiesa di Sant’Anna una fornace per fare i mattoni; sempre nella zona si erano scavati poi dei pozzi per alimentare un acquedotto e dare acqua a Rapallo : pozzi abbastanza profondi perché l’acqua fosse pura.”

“Tutti questi mattoni però avevano portato a costruire sempre più case e la vallata si andava sempre più riempiendo di costruzioni e gli sbancamenti necessari per costruire le case e le macerie delle case distrutte da alluvioni e guerre erano state buttate nei laghetti di fondo valle, così, poco per volta, questi si erano riempiti di terra e macerie e l’acqua era scomparsa, almeno in superficie.”

“Circa cinquanta anni fa l’uomo realizzava l’autostrada e per costruirla faceva un grosso taglio nel bosco lo riempiva di cemento e interrompeva così  il percorso dell’acqua dall’alto verso il fondo valle, iniziava così un periodo di totale abbandono del bosco che con il passare nel tempo diventava sempre più ingombro di immondizia e sempre più sporco.”

L’ingegnere Federico Ottonello, il presidente dell’Associazione l’ingegnere Luigi Reggioni, Carlo Tumiati, Giorgio Romano, Angelo Bertolotto e Claudio Leporatti hanno fondato una associazione di volontari e con l’aiuto di altri abitanti del quartiere.

“Ci siamo rimboccati le maniche e con falcetti, asce e altri attrezzi ci siamo messi a pulire il bosco portando via le spine che lo pungevano e la spazzatura che lo soffocava, quantità enormi di sterpaglia e sporcizia che hanno richiesto mesi di lavoro, di fatica e a questo spazio recuperato abbiamo  ridato il nome di Parco delle Fontanine: un’oasi di verde e di pace a pochi metri da via Mameli. Il Parco si estende ora per 15.000 mq.”

L’invito dell’associazione

“Invitiamo dunque gli abitanti di Rapallo a scoprire o a riscoprire il Parco delle Fontanine. Dateci una mano, cari soci e frequentatori del nostro parco, dove si coniugano cultura e natura, aiutateci nelle nostre iniziative e in primis a educare chi non è educato e rispettoso del lavoro e degli spazi verdi conquistati e difesi in questi anni e che sono patrimonio di tutti”