Alla Quadreria di palazzo Ravaschieri la mostra sullo scultore Pietro Solari
Inaugurazione giovedì 21 novembre alle 17:30
Inaugurazione prevista per giovedì 21 novembre alle 17:30 nei rinnovati spazi della Quadreria, in Via Ravaschieri 19.
La mostra
Per il ventesimo anniversario dalla generosa donazione che la Signora Elena Sardo, Vedova Solari, fece alla Società Economica con un lascito di ben 57 gessi preparatori delle opere del marito e con l’archivio storico delle opere, si celebra la maestria dello scultore Pietro Solari.
“Nel 1973 ci fu una mostra antologica sul Solari e a tanti anni di distanza desideriamo ripresentare al pubblico un importante artista chiavarese, profondamente radicato nella cultura e nella vita della città: è per questo che la mostra ha come titolo “Piero” nonostante lo scultore all’anagrafe fosse “Pietro”.
Abbiamo scelto il nome con cui veniva chiamato dagli amici e dai famigliari, dai critici che scrissero di lui e soprattutto con il nome con cui lui stesso firmava le sue opere, per sentirlo ancora più vicino e partecipe della nostra vita cittadina” così l’Assessore della Società Economica Margherita Casaretto, responsabile del progetto “L’arte in Economica”
L'Arte in Economica è la rassegna annuale d'arte organizzata dalla Società Economica di Chiavari, che vede il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Comune di Chiavari e Fondazione Carige.
L'esposizione
È l’arte del 900, insieme a quella del 500 e del 700, a connotare con forza il patrimonio della Società Economica di Chiavari. Si tratta di un patrimonio artistico considerevole che consente un percorso attraverso la scultura ligure contemporanea che va ad arricchirsi grazie a lasciti e donazioni, testimonianza del costante rapporto tessuto dall’ente con gli artisti liguri e gli artigiani del circondario e simbolo della stima accordata dai chiavaresi al suo operato.
È in questo solco che si inserisce il lascito di Elena Sardo, vedova Solari, che donò oltre 50 bozzetti di vario soggetto e dimensione realizzati dal marito lungo la sua lunga carriera d’artista, dai primi anni 30 sino al 1992, anno della sua morte, che si aggiungono a “Marinario” e “Lupo di Mare” già presenti nella collezione.
Apre la collezione “Autoritratto”, passando poi per la “zona rossa” dedicata al nudo femminile, per la “zona blu” che accoglie lo spettatore con una doppia galleria di teste e volti, per la “zona verde” con le figure maschili, sino al “tavolo espositore” con i documenti, fotografie, locandine e cataloghi che testimoniano con evidenza la multiforme attività artistica di Solari e in particolare il suo legame culturale e affettivo con Chiavari.
La mostra sarà visitabile sino all’8 dicembre 2024.
Lunedì - Venerdì: su appuntamento la mattina e dalle ore 16 alle 19.
Sabato e Domenica: dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
La mostra, curata graficamente e allestita da Miriam Badalotti e Lia Gnecco, si avvale di testi critici elaborati da Andrea Lavaggi, che nella sua relazione tecnica evidenzia come “le opere di Solari rappresentino una sintesi magistrale di forma e significato, capaci di interrogare l’animo dello spettatore e risvegliare un senso di meraviglia e introspezione”
Alcune tra le più importanti opere in città dello scultore
I busti alle medagli d’oro al valor militare Don Giovan Battista Bobbio, Vincenzo De Michiel, Sergio Kasman; l’altare maggiore e l’ambone della cattedrale; un frontone e la tomba della famiglia Solari nel cimitero cittadino; il busto di Giuseppe Mazzini posto nelle scuole omonime; l’altare maggiore del Sacro Cuore nel Monastero della Visitazione di via Santa Chiara; il monumento ai Marinai d’Italia collocato nei pressi del porto; il monumento dei caduti a Caperana
L’artista
Solari nasce a Chiavari nel 1910 in una famiglia di artigiani del mobile, frequenta corsi serali dallo scultore vicentino Ersanili, nel 1928 si trasferisce a Firenze per approfondire gli studi dove frequenta la scuola di Porta Romana e nel 1931 vince il concorso nazionale indetto tra gli istituti d’arte italiani per una Medaglia d’oro da assegnare a Italo Balbo, in ricordo della prima Traversata Atlantica.
Torna a Chiavari nel 1934 partecipa al concorso indetto per la statua di Cristoforo Colombo, vinto poi da Francesco Messina, ma il suo progetto viene giudicato positivamente da stampa e critica che ne apprezzano l’audacia.
E’ nel 1937 che realizza la sua prima importante opera, la grande porta in bronzo con fregi e otto pannelli istoriati per la chiesa parrocchiali di Borzonasca. Nel 1940 si afferma al concorso nazionale “Premio San Remo”, una delle più importanti rassegne d’arte del periodo con in bozzetto del monumento “Il Granatiere” che doveva ergersi in piazza Roma ma che non fu mai eretto per il sopraggiungere degli eventi bellici.
Tornerà definitivamente a Chiavari, dopo essere stato per anni a La Spezia, nel 1944 e nel 1973 gli viene dedicata una mostra antologica curata da Ettore Lanzarotto.
Nel 1985 è invitato d’onore al Salon Des Nations de Paris e nel 1987 partecipa alla mostra ”Artisti negli anni 30 a Chiavari” a Palazzo Torriglia curata da Vitaliano Rocchiero.