Alla scoperta della miniera di Gambatesa con l'associazione O Castello
Mercoledì 26 febbraio alle ore 16:30, nell'Auditorio Filarmonica di largo Pessagno

Nuovo incontro dell'associazione culturale O Castello a Chiavari previsto domani, mercoledì 26 febbraio alle ore 16:30, nell'Auditorio Filarmonica di largo Pessagno.
L'incontro del Castello
Con tre immagini pubblicate nella galleria dell'annuale concorso fotonaturalistico di National Geographic all'attivo, il fotografo e insegnante Luca Monego farà idealmente indossare il caschetto protettivo ai presenti e li farà esplorare la Miniera di Gambatesa in un viaggio iconografico da lui stesso realizzato qualche tempo fa.
"Il sito infatti è chiuso - ricorda O Castello - in attesa che si concluda la gara indetta dalla Regione nel 2022 e noi speriamo che questo incontro si trasformi in un'occasione per tornare a parlarne, considerata la sua importanza strategica anche turistica, la sua bellezza e la sua unicità".
L'ingresso all'incontro è libero.
La questione legale
Proprio in questi giorni il Tar ha bocciato il ricorso presentato dalle società Cave di Arzeno e Carbo Mine e dal raggruppamento di imprese fra le due società che chiedeva l’annullamento del provvedimento adottato dal Parco dell’Aveto con cui è stata revocata la procedura di gara indetta nel 2022 per l’affidamento della concessione per la gestione del museo denominato Ex-Miniera di Gambatesa, a Ne.
L’offerta presentata dal raggruppamento di imprese era stata ritenuta congrua e la commissione giudicatrice aveva proposto di aggiudicare l’appalto. Il 3 novembre 2023, però, prima dell’aggiudicazione definitiva una pioggia eccezionale aveva gravemente danneggiato il complesso minerario, a tal punto che era stato interdetto al pubblico l’accesso al sito.
La Regione aveva così revocato la procedura selettiva, in quanto era chiaramente mutata la situazione di fatto esistente nel 2022 sulla cui base era stata strutturata e indetta la gara pubblica. Il Tar ha respinto il ricorso ritenendo congrua e razionale la motivazione dell’atto, senza individuare profilo di illogicità nella stessa. I ricorrenti dovranno anche pagare le spese processuali.