Andrea Bacchetti e Dado Moroni in concerto a Camogli
Martedì 5 agosto, alle 21:15, in piazza Colombo

“Two pianos one soul”: un concerto a due pianoforti in cui s’intrecciano arie famose con improvvisazioni jazz. Lo propongono, martedì 5 agosto, alle 21.15, in piazza Colombo, due eccellenze genovesi: Andrea Bacchetti e Dado Moroni.
L'evento
Organizzato dal Comune di Camogli, è uno degli eventi clou dell’estate camogliese.
Se la scaletta regalerà emozioni, giocando anche sull’improvvisazione, - tra gli elementi peculiari dei due artisti - il curriculum di Andrea Bacchetti e Dado Moroni, che vantano anche recenti successi su prestigiosi palcoscenici internazionali, è una conferma delle loro doti e qualità artistiche.
Interpreti di mondi stilistici apparentemente lontani, in realtà riescono a fondere perfettamente i ritmi jazz con il repertorio classico, costruendo un ponte tra epoche, estetiche e linguaggi, regalando al pubblico un’esperienza unica, intima e travolgente.
Il concerto camogliese, con la splendida cornice del porto come “quinta” naturale, è un incontro tra due spiriti affini, che hanno fatto della libertà, della conoscenza e della passione le chiavi della loro carriera insieme al legame profondo con la loro città natale e, per Bacchetti, in particolare con Camogli.
I musicisti
Se Dado Moroni (all’anagrafe Edgardo Moroni, classe 1962) incarna la più nobile tradizione jazzistica, da Bill Evans a Oscar Peterson e all’eccentricità di Thelonius Monk, Andrea Bacchetti (nato nel 1977) è custode della grande letteratura pianistica, da Bach a Schubert, da Mozart a Debussy, interpretata con rigore, poesia e spirito analitico. Bacchetti ha un legame profondo con il Golfo Paradiso, dove torna a cadenza regolare: il papà, Sandro, è di Uscio, la mamma, Enrica, di Camogli.
L'esibizione
Il filo rosso del programma, che si snoda in un continuo scorrere di richiami, rielaborazioni, improvvisazioni estemporanee, riletture creative di brani famosi e citazioni inattese, è il desiderio di indagare la musica superando i confini dei generi, spaziando da Gershwin a Villa Lobos, tanto per menzionare alcuni compositori.
Il concerto si arricchisce con gli interventi parlati dei due pianisti, che raccontano aneddoti e presentano spunti musicologici e curiosità nate dallo studio e dall’esperienza. L’esibizione diventa, così, una narrazione viva, capace di coinvolgere anche l’ascoltatore meno esperto nel fascino e nelle suggestioni di un repertorio condiviso, tra temi da film e canzoni popolari o famose melodie internazionali.