Lavagna

"Futura" organizza due eventi per il Giorno della Memoria

Appuntamento per mercoledì 29 gennaio

"Futura" organizza due eventi per il Giorno della Memoria
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In vista della della commemorazione anche "Futura Lavagna" organizza due momenti per il Giorno della Memoria.

 

Appuntamento per mercoledì 29 gennaio

 

Il primo è per mercoledì 29 gennaio alle 10 al salone parrocchiale di Maria Madre della Chiesa, il secondo sarà alle ore 15 al salone parrocchiale di Santo Stefano.

 

 

"Con questi incontri l’Associazione vuole coniugare i propositi del percorso culturale e sociale con il significato del “Giorno della Memoria” in cui si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta esattamente il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa."- così l'associazione

 

Ma chi era Lorenzo Perrone, protagonista del primo incontro?

Una “pietra di scarto” della storia, una di quelle persone che che vivono senza lasciare, apparentemente, alcuna traccia e ricordo di sé. Ma che, a ben guardare, sono invece la vera “testata d'angolo” dell'umanità.

Lorenzo Perrone era un muratore piemontese di Fossano che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz. Un uomo povero e quasi analfabeta che tutti i giorni, per sei mesi, portò a Primo Levi una gavetta di zuppa che lo aiutò a compensare la malnutrizione del lager. Un uomo che rischiò la vita per permettere a Levi di comunicare con la famiglia. In “Se questo è un uomo” lo scrittore lo dice con chiarezza: <Credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi. Pur non essendo un uomo religioso, era un santo>.

La straordinaria figura di questo umile muratore, a cui si deve la sopravvivenza del più importante testimone oculare della Shoah, e che venne riconosciuto dallo Stato di Israele “Giusto tra le Nazioni” il 7 giugno 1998, è raccontata nel libro “Un uomo di poche parole: storia di Lorenzo, che salvò Primo”, dello storico Carlo Greppi (Laterza, 2023).

Greppi, mercoledì 29 gennaio 2025, dalle 10, in occasione del Giorno della Memoria, sarà ospite d'eccezione di Futura di Lavagna (in collegamento da remoto con la sala delle opere parrocchiali di Maria Madre della Chiesa, in corso Genova) nell'ambito del corso di Comunicazione, Media, Mondo.

Lo storico dialogherà con il giornalista Roberto Pettinaroli, docente del corso.

 

Levi non dimenticherà mai l'amico che lo salvò ad Auschwitz. Dopo la liberazione dal campo di sterminio e il ritorno in Italia, continuò a frequentarlo e ad aiutarlo nel suo “muto bisogno di decenza”, nel perpetuo alternarsi tra sommersi e salvati, che lo porterà a rifugiarsi nell'alcolismo e a ritirarsi dalla vita, fino alla morte sopraggiunta nel 1952, a 45 anni.

<Lorenzo non mi salvò tanto per la gavetta di zuppa che mi portava ogni giorno, ma per la sua umanità pura e incontaminata: mi dissi questo è un uomo, e grazie a lui mi è accaduto di non dimenticare di esserlo io stesso>.

 

Il pomeriggio

Il secondo momento del pomeriggio, con Getto Viarengo e Linda Amicone, propone un lavoro d’animazione, con una voce recitante e una narrante, legato alla storia del nostro territorio. Più specificatamente si racconta in modo dettagliato la storia di una famiglia genovese, i Vitale Ovazza. La famiglia ebrea risiedeva in Via Mura del Prato, dopo gli avvenimenti dell’8 settembre 1943 e le nuove norme di segregazione; i suoi componenti cercano via di scampo in Svizzera ma, durante l’attraversamento clandestino della frontiera, sono fermati dalle forze di polizia italiane e condotti al carcere di Varese. Pochi giorni dopo sono trasferiti al Campo di Concentramento N° 52 di Calvari (Campo per gli ebrei della Provincia di Genova). Qui sono prelevati dalle SS tedesche il 21 gennaio del 1944, dopo una sosta al Carcere milanese di San Vittore; inizia – 30 gennaio 1944 - il loro viaggio che prosegue verso Auschwitz dove arrivano il 6 febbraio 1944.

Il loro destino è segnato: Auschwitz è un campo di sterminio e saranno condotti nella camera a gas.

Il lavoro è composto da un racconto rigorosamente storico e dalle testimonianze di una voce recitante che interpreta Ada Ovazza; la rappresentazione è sostenuta da immagini dei protagonisti della storia che sono: Sergio Vitale, di 16 anni, e suo fratello Aldo, di anni 12. Tutti e due saranno discriminati e allontanati dalle loro scuole, così come volevano le leggi fasciste.

L’evento vuole essere una riflessione su come le leggi razziali furono  approvate e applicate nel nostro territorio e sull’angosciosa problematica che diventa dramma dopo l'8 settembre 1943.

 

"I due momenti saranno  quindi una relazione per rigenerare memoria, per ripensare e riflettere sulla dittatura nazi-fascista nel nostro Paese. E’ infatti necessario ricordare sempre che i "valori di civiltà e umanità senza frontiere di luogo e di tempo"  costituiscono le fondamenta su cui poggia la nostra Carta costituzionale e quindi la nostra Repubblica democratica. Per questo motivo il ruolo della Memoria è importante, oggi e sempre, per non permettere alcun cedimento di fronte a razzismi e fascismi di alcuna sorta che oggi con sfida si stanno riproponendo in modo superficiale e baldanzoso. Questo é quanto ci proponiamo!"- così Futura

 

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