La mostra

L'omaggio al "Grande Torino" a Palazzo Fascie

L'esposizione rimarrà visitabile sabato 17 e domenica 18 maggio

L'omaggio al "Grande Torino" a Palazzo Fascie
Pubblicato:

Sabato 17 e domenica 18 maggio, al secondo piano Palazzo Fascie in Corso Colombo 48 a Sestri Levante, con ingresso libero, si svolgerà l’evento “Eterna Leggenda".

La mostra

Il programma prevede la possibilità di scoprire i cimeli e le testimonianze sulla squadra calcistica del Grande Torino, grazie alla mostra “Eterna Leggenda”, curata dall’Associazione Tigullio Granata, dall’Associazione Memoria Storica Granata e dal Museo del Grande Torino, in collaborazione con Palazzo Fascie, tramite il MuSel. Oltre a cimeli e testimonianze del Grande Torino, saranno infatti esposte al pubblico anche le matrici incise delle xilografie di Eugenio Mario Raffo, originario di San Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante, donate proprio al MuSel pochi anni fa, e dedicate alla strage di Superga a Torino del 4 maggio 1949.

L'esposizione sarà visitabile sabato 17 maggio dalle 9 alle 3 e dalle 14 alle 19 e domenica 18 dalle 10 alle 18.

L'incontro-dibattito

Alle 17:30 di sabato 17 maggio, sempre a Palazzo Fascie, si svolgerà l’incontro culturale-dibattito “Granata” sul tema con gli interventi di Domenico Beccaria, presidente dell’associazione Memoria Storica Granata, Giampaolo Muliari, direttore del Museo del Grande Torino, Stefano Radice, autore del libro “Solo il fato li vinse”, moderati dalla giornalista Isabella Puma.

Le dichiarazioni

Stefano Semorile, presidente del club, informa che: “Il Club Fedelissimi Granata Golfo del Tigullio nasce nel novembre 1989 per iniziativa di alcuni tifosi residenti nelle città tigulline con particolare presenza di tifosi sestrini e rapallini. Molto dei soci che fondarono il club, sono ancora impegnati a mantenere in vita una testimonianza collettiva di amore e passione per una squadra di calcio nel panorama calcistico rappresenta una vera e propria leggenda, tanto che la FIFA ha decretato il 4 maggio (giorno in cui si verificò il tragico disastro aereo di Superga) quale giornata mondiale del calcio. Il club è legato alla tragedia di Superga anche per il fatto di avere annoverato tra i proprio soci il compianto Renato Gandolfi (al quale il club è intitolato dal 2012) portiere di riserva del Torino nella tragica stagione 1948/49, che scampò all' incidente aereo solo per una fortuita coincidenza. La mostra riguarderà in gran parte l'epoca del grande Torino ma, più in generale, l' intera storia del Torino calcio o, come si usa dire tra tifosi, il Toro!”.

Stefano Radice, storico e saggista, studioso dell’immaginario e dei processi di memoria, insegna Storia e Filosofia, ci fa sapere che: “Il 4 maggio 1949 l’Italia pianse i campioni del Grande Torino. Venne proclamato il cordoglio nazionale, a cui seguirono funerali solenni, senza precedenti. Per giorni stampa e periodici riempirono le loro pagine con le notizie e le foto dei rottami, che consegnarono i granata al mito e gli aspetti più macabri dell’incidente ai lettori affamati di particolari. Pratiche rituali e formazioni discorsive contribuirono a conservare i caduti a Superga come presenze «vive». Eppure presto l’attenzione si affievolì fino quasi a scomparire, relegando le vittime ad un oblio conservativo, in quella sorta di oscurità provvisoria che passa tra la celebrità del vivente e il balzo nel pantheon dei grandi. Quelle pratiche del ricordo sono giunte fino ai nostri giorni. Ripetute negli anni, moltiplicate nelle iscrizioni sulle lapidi fuori dagli stadi, riprodotte in articoli, libri e film, reiterate nei discorsi ufficiali e nelle parole quotidiane, hanno elevato i calciatori granata al rango di simboli condivisi da tutti gli italiani oltre che in punti di riferimento di una visione del mondo manichea, quella dei tifosi del «Toro», che preesisteva alla tragedia e aveva nell'opposizione sociale alla Juventus il suo fondamento principale.”.

Lorenzo Camalich, socio del club, rileva che: “Votare la propria vita al tifo per il Toro è un atto di coraggio non indifferente. Significa soffrire, illudersi, dannarsi, essere consapevoli che serve un quid in più per avere la meglio sulle grandi del calcio. Significa resistere alla tentazione di gettare la spugna, di cambiare fede, nonostante lo scatenamento di una varietà caotica di sfumature dell’animo: forse, una varietà cangiante, che gravita attorno allo stesso colore, il granata. Tifare per il Toro costituisce anche un importante atto di responsabilità, quello di assumere il ruolo di cantori di uno spaccato storico-sportivo di rilievo nel tessuto sociale italiano dell’immediato secondo dopoguerra. C’è chi, quel compito, è in grado di assolverlo meglio di altri e nei giorni 17 e 18 maggio avrete la possibilità di apprezzare il lavoro certosino di alcuni di loro. Un’occasione per tutti i tifosi del Toro e non, per i sinceri appassionati di sport e di storia: Domenico Beccaria, Giampaolo Muliari, Stefano Radice e Isabella Puma sono pronti ad accogliervi e a farvi rivivere la leggenda granata”.

La locandina dell'evento

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali