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Paolo Milone al Wylab

L’autore, Paolo Milone, sarà intervistato da Federica Amadori, apprezzata scrittrice genovese. Letture a cura dell’attrice Lucia Caponetto.

Paolo Milone al Wylab
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Venerdì 10 settembre 2021, alle ore 18, presso la sede di Wylab, in via Davide Gagliardo 7 a Chiavari, è in programma la presentazione del libro ‘L’arte di legare le persone’, pubblicato da Einaudi.

L’autore, Paolo Milone, sarà intervistato da Federica Amadori, apprezzata scrittrice genovese. Letture a cura dell’attrice Lucia Caponetto.

L’evento è a ingresso libero ed è organizzato nel pieno rispetto delle normative anti Covid: è quindi necessario accedere con la mascherina indossata e la prenotazione del proprio posto, sino ad esaurimento, è obbligatoria, utilizzando la piattaforma EventBrite (al seguente link: https://bit.ly/2Yw0Zjw), oppure telefonando al numero 347 2502800.

Al momento dell’ingresso, sarà verificato il regolare possesso del green pass.

In caso di rinuncia dopo la prenotazione, si raccomanda di avvisare, in modo da rendere il proprio posto nuovamente disponibile per altre persone interessate.

La scheda del libro. “Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a fare il lavoro che fa più paura a tutti”. Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime... In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali.
Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte.
Tra queste pagine così irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l’impotenza, la curiosità, la passione, l’esasperazione, l’inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di “guardare l'abisso con gli occhi degli altri”.
“Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io mi sono divertito per anni. Non tutti gli anni: non i primi - troppe illusioni, non gli ultimi - troppi moduli, non quelli di mezzo - troppo mestiere”.
Ci sono libri che si scrivono per una vita intera. Ogni giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa. Sono spesso libri molto speciali, in cui la scrittura diventa la forma del mondo. È questo il caso dell’‘Arte di legare le persone’, che corre con un ritmo tutto suo, lirico e mobile, a scardinare tante nostre certezze.
Con il dono rarissimo del ritratto fulminante, Paolo Milone mette in scena il corpo a corpo della Psichiatria d’urgenza, affrontando i nodi più difficili senza mai perdere il dubbio e la meraviglia. Così ci ritroviamo a seguirlo tra i corridoi dell’ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le case, dentro le vite degli altri, nell’avventura dei Tso tra i vicoli di Genova. Non c’è nulla di teorico o di astratto, in queste pagine. C’è la vita del reparto, la sete di umanità, l’intimità di afferrarsi e di sfuggirsi, la furia dei malati, la furia dei colleghi, il peso delle chiavi nella tasca, la morte sempre in agguato, gli amori inconfessabili, i carrugi del centro storico e i segreti bellissimi del mare. Ci sono infermieri, medici, pazienti, passanti, conoscenti, caduti da una parte e dall’altra di quella linea invisibile che separa i sani dai malati: a ben guardare, solo “un tiro di dadi riuscito bene”.

L’autore. Paolo Milone, psichiatra, è nato a Genova nel 1954. Ha lavorato in un Centro Salute Mentale e poi in un reparto ospedaliero di Psichiatria d’urgenza. Nel gennaio 2021 pubblica il suo primo libro: ‘L’arte di legare le persone’ (Einaudi).

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