Si conclude la rassegna "Siamo tutte (i) Roberta"
Domenica 19 novembre alle 17.30 all'Auditorium San Francesco con lo spettacolo Le Fioraie di Sarajevo
All’ Auditorium San Francesco di Chiavari, domenica 19 novembre alle 17.30 si concluderà la prima edizione della rassegna “Donne e percorsi: siamo tutte (i) Roberta” con lo spettacolo “Le Fioraie di Sarajevo”. Si tratta del progetto organizzato dal Comune di Chiavari col patrocinio di Regione Liguria, nato dal format di Teatri di Levante "Donne e percorsi, teniamoci per mano” con la direzione artistica e il coordinamento di Carmen Falcone.
Una triplice iniziativa
“Un’iniziativa per ricordare l’importanza della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e anche per ricordare Roberta Repetto (nella foto), oltre ad essere un modo per affrontare il tema della guerra - dichiara Carmen Falcone - Si conclude così l’edizione 2023 del progetto ideato per conoscere il tema della violenza e della manipolazione attraverso diversi appuntamenti con le mostre dedicate ai disegni di Roberta, il teatro e gli incontri pubblici insieme alla psicologa Lorita Tinelli, la criminologa Roberta Bruzzone e la sorella di Roberta, Rita Repetto. La prima nazionale “Siamo Tutte Roberta” prevista a conclusione di questa edizione, per motivi personali legati all’attrice Barbara Massa, viene posticipata all'edizione 2024".
La data di Chiavari sarà un’anteprima nazionale dello spettacolo, prodotto da Enrico Carretta per EuroDonne Italia Veneto, che debutterà a Verona il 24 novembre. “Le Fioraie di Sarajevo”, tratto da "Rose di cera rossa" di Margherita Monga, racconterà attraverso diversi monologhi le storie di alcune donne durante la guerra nell’ex Jugoslavia del 1992. Alcuni cori, con le parole del famoso poeta bosniaco Abdulah Sidran, uniranno le narrazioni di questa tragedia e il personaggio di Gilda (la figlia, nell'opera verdiana Rigoletto, calpestata, offesa, tradita, violata e uccisa dal padre "Patria" e dai suoi connazionali).
Narrati con intensità e realismo, i testi saranno in grado di coinvolgere lo spettatore facendolo immedesimare nei personaggi rappresentati, grazie ad una narrazione semplice, mai banale o didascalica.