Musica classica

Sori, artisti da tutto il mondo al "Sant'Apollinare international piano festival"

Il commento di Nadia Putzu, presidente di Berceuse e un breve focus su Adolfo Barabino, pianista e direttore artistico dell'evento

Sori, artisti da tutto il mondo al "Sant'Apollinare international piano festival"
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Sul sagrato della millenaria chiesa di Sant'Apollinare di Sori, tra il cielo e il mare, si sta svolgendo proprio in questi giorni una una serie di concerti straordinari di musica classica. Questa quarta edizione del festival pianistico intitolato "Sant'Apollinare international piano festival", organizzato dall'associazione Berceuse e presieduta da Nadia Putzu, con Adolfo Barabino come direttore artistico e protagonista, ha offerto un'esperienza musicale unica, grazie all'atmosfera di quiete che ha permesso di assaporare ogni singola nota.

Le serate

La serata inaugurale del 18 giugno ha visto Adolfo Barabino al pianoforte, con un concerto dedicato alla memoria del pianista e compositore genovese Massimiliano Damerini, scomparso nel luglio 2023. La seconda serata, prevista per il 21 giugno e rimandata per maltempo, avrebbe dovuto vedere la partecipazione del violinista Joseph Wolfe, figlio del famoso direttore d'orchestra Sir Colin Davis, e di Jonathan Ayling, primo violoncello dell'orchestra che ha presieduto l'incoronazione di Re Carlo III. Il gran finale si terrà oggi, mercoledì 26 giugno con l'esibizione del prestigioso pianista Andrea Bacchetti, che ha debuttato a soli 11 anni con i Solisti Veneti in Sala Verdi a Milano. Bacchelli ha calcato i palcoscenici di alcuni dei più importanti festival internazionali, come Lucerna, Salisburgo e Santander, e si è esibito in centri musicali di prestigio mondiale, inclusi la Konzerthaus di Berlino, la Salle Pleyel di Parigi e il Teatro Coliseo di Buenos Aires.

Il commento di Nadia Putzu, presidente di Berceuse

"Abbiamo fondato l'associazione per dare vita a questo evento - spiega Nadia Putzu, presidente della suddetta associazione - la cui prima edizione si è tenuta dal 23 al 30 giugno 2021. Il nostro obiettivo è unire cultura e natura, valorizzando tanto l'aspetto musicale quanto quello paesaggistico della località, con l'intento di aumentare le presenze turistiche. Quest'anno devo dire che l'affluenza è stata notevole, anche grazie al passaparola e all'atmosfera magica che si respira durante i concerti. Molti spettatori, pur non avendo prenotato, sono stati attratti dalla bravura degli artisti. Abbiamo deciso di svolgere questi concerti a Sant'Apollinare perchè si tratta di un luogo a cui Barabino è estremamente legato, visto che proprio lì è residente, inoltre  sia per il luogo suggestivo in cui si trova, che per il calore del pubblico che quest'anno si è dimostrato più solidale che mai nel comprendere che purtroppo la seconda serata non sarebbe potuta svolgersi a causa del maltempo e di un'estate che sta faticando ad arrivare".

Un breve focus su Adolfo Barabino, pianista e direttore artistico dell'evento

Allievo di Emilio Bonino, Adolfo Barabino è un pianista che unisce un tocco raffinato a una profonda interpretazione musicale. Il "Musical Opinion" lo descrive come un artista dal "suono così ricco di sfumature da renderlo uno degli interpreti di Chopin più interessanti della sua generazione." Barabino vive tra l'Italia e l'Inghilterra, dove ha recentemente debuttato con la London Philharmonic Orchestra e registrato per la BBC Radio. Con la London Symphony Orchestra ha registrato il Secondo Concerto di Chopin, un disco che ha ricevuto una nomination ai Grammy Award. Nominato Steinway Artist, il suo ritratto è esposto nella galleria della sede di Londra, accanto a quelli dei più grandi musicisti.

Dopo tanti anni trascorsi in Inghilterra, Barabino ha riflettuto su cosa significhi suonare a Sori:

"Da bambino mi sono avvicinato alla musica quasi per gioco, grazie a mio padre. Suonare a Sori, dopo vent'anni in Inghilterra, è stato emozionante. Ho ritrovato un calore che all'estero manca, ma mi sono anche scontrato con una realtà confusa e difficile. In Italia la musica classica non è valorizzata come dovrebbe. Se penso al Giappone, dove mi reco ogni anno, c'è un'attenzione e una dedizione alla musica che qui purtroppo mancano".

Alla domanda su quanto sia semplice fare carriera per un artista italiano, Barabino ha risposto:

"È più semplice farlo all'estero. Ecco perché sono partito. Già vent'anni fa era più facile andare fuori. Qui ci sono troppe difficoltà, un percorso quasi utopico".

Infine, sui criteri di selezione degli artisti, ha detto:

"La bellezza del suono è fondamentale, non parlo solo di bravura o perfezione, ma di qualcosa che va oltre. La bravura è necessaria, ma la perfezione no. Per esprimere sentimenti, bisogna saper toccare le corde profonde dell'animo di chi ascolta, non solo quelle di uno strumento"

 

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