L'incontro

"Il partigiano che divenne imperatore", la presentazione a Lavagna

Mercoledì 2 aprile alle 17:30 alla biblioteca Serbandini Bini

"Il partigiano che divenne imperatore", la presentazione a Lavagna
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Per il ciclo “Lavagna... città che legge”, mercoledì 2 aprile alle 17:30 la biblioteca Serbandini Bini ospiterà la presentazione del libro “Il partigiano che divenne imperatore”, di Marco Ferrari (nella foto di Amerigo Ferrari). Introdurrà l’educatore Fulvio Di Sigismondo.

Il volume

Questo libro racconta una storia vera e dimenticata. Una storia in cui si respira l'odore acre del Novecento ma che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Siamo nel 1938, Ilio Barontini, comunista livornese, ha combattuto nella guerra di Spagna tanto da diventare l'eroe della battaglia di Guadalajara, dove le brigate internazionali sconfissero i fascisti.

A Parigi viene scelto dai servizi segreti francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che devono resistere alla conquista fascista. Dopo molti colloqui con il segretario del Negus, le autorità francesi e i dirigenti del Partito Comunista, raggiunge le zone sotto il controllo della resistenza attraversando Egitto e Sudan con le credenziali di Hailé Selassié trascritte su fazzoletti di seta per sfuggire al controllo nemico. Nell'estate del ‘39 venne raggiunto da Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, da Bruno Rolla, comunista spezzino, dal colonnello Paul Robert Monnier del Deuxième Bureau, il servizio di informazioni militari, e dal segretario del Negus Lorenzo Talzar.

Mussolini aveva conquistato con l'uso dell'iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro

imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giomale bilingue, "La voce degli Abissini", tanto da diventare una leggenda.

La missione termino nel giugno 1940, quando i tre amici intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni.

Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l'unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme.

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