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"Luca", il regista Casarosa: "Un omaggio a tutti i liguri e agli amici importanti"

A tu per tu con l'autore del cartone Disney Pixar del momento

"Luca", il regista Casarosa: "Un omaggio a tutti i liguri e agli amici importanti"
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Luca”, il nuovo film Disney e Pixar, è veramente un cartone bellissimo sotto tanti punti di vista. Non solo perché c’è tanta Liguria dentro, ma perché è ricco di particolari in cui ognuno di noi potrà ritrovarsi: curatissimo nei dettagli e rilassante, profuma di estate e rievoca un tempo che pare essersi fermato.

"Ero un bimbo timido e introverso, il mio amico Alberto mi ha spinto al di fuori della mia zona di comfort"

Per il regista Enrico Casarosa, un sogno che si realizza dopo anni. Ecco cosa ci ha detto alla presentazione del film a Genova: «Voglio dedicare questo lavoro a tutti i liguri e a tutti gli amici importanti, quelli che ci fanno credere in noi stessi. La dedica più grande va al mio amico Alberto, è stato bellissimo rivederlo oggi».
Non è una coincidenza che il personaggio condivida lo stesso nome del migliore amico d’infanzia di Casarosa, con cui il regista trascorreva le sue estati sulle coste italiane. «Avevo più o meno 12 anni quando lo incontrai per la prima volta», ricorda Casarosa. «Ero un bambino timido e introverso, mentre Alberto era molto estroverso e amava combinare guai. È stato lui a spingermi al di fuori della mia zona di comfort e desideravo molto raccontare quest’esperienza».

Il Levante ligure è al centro di questo film

Il Levante ligure è al centro di questo film: «Non me ne voglia il ponente ligure che è comunque bellissimo, per me è stato naturale portare le Cinque Terre perché le conosco bene, sembrano essersi fermate nel tempo: con la mia famiglia stavamo a Deiva Marina, mia nonna era a Recco, i miei a Chiavari. Quando sei lontano da casa, tutti questi luoghi cominciano a mancarti: appena posso, ogni estate cerco di tornare». Luoghi che Enrico ha fatto conoscere a tutta la produzione per far capire loro dove ha vissuto. «Ad un certo punto Enrico si è tuffato da uno scoglio alto 9 metri, siamo rimasti tutti sorpresi - hanno raccontato in sala - ma poi abbiamo capito che tutto questo fosse... normale».

 

"Curioso di sapere il parere dei liguri, i miei giudici più severi"

La storia di Luca è ambientata nella riviera ligure tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, e cattura tutta la magia e il senso dell'avventura del periodo estivo.
«È una costa molto particolare perché è molto ripida: le montagne escono dal mare. Le città sono bloccate nel tempo, sono davvero pittoresche. Da qui nasce l'idea dei mostri marini… anche se non sono esattamente spaventosi. I mostri marini sono in realtà una metafora, rappresentano l'idea di sentirsi diversi o esclusi», ricorda Casarosa. «Amo il fatto che tutti i nostri personaggi si sentano in qualche modo diversi o insoliti». Chissà se i liguri si accorgeranno di tutti i particolari legati alla nostra regione: «Sono curioso soprattutto dei loro pareri, li considero i miei giudici più severi».
Il film è un bellissimo omaggio alle amicizie che ci cambiano la vita. «È una lettera d'amore alle estati della nostra giovinezza - conclude Casarosa - a quelli decisivi in cui abbiamo scoperto noi stessi».

Grazie, Enrico.

 

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