Gli offizieu accesi durante la vigilia dei Santi e dei Morti
I lumini in cera hanno avuto grandi momenti di popolarità: ripercorriamo insieme un tratto di storia
31 ottobre: oggi molti festeggeranno Halloween, festa importata dall'America che ormai ha sempre più preso piede nel nostro territorio, ma molti anziani (e non solo) tirano un sospiro a pensare alle salde tradizioni di un tempo, come accendere gli “offizieu” durante la vigilia dei Santi e dei Morti.
Gli offizieu, chiamati anche mocchetti o mucchetti
Chiamati anche “‘mocchetti” o “mucchetti” (cioè piccoli moccoli), i lumini in cera hanno avuto grandi momenti di popolarità. Una tradizione che non sa portare avanti quasi nessuno, se non attraverso il ricordo, anche perché il metodo di lavorazione tramandato è rimasto confinato alle persone anziane. Sarebbe una vera fortuna se qualcuno li sapesse ancora fare.
Illuminavano il cammino nell'aldilà e nella vita umana: lunghi cerini bianchi
Gli offizieu avevano un fascino tutto particolare: il loro significato era quello di illuminare il cammino nell’aldilà e nella vita umana. Lunghi cerini bianchi, trafilati con grande precisione e poi avvolti su forme di legno, per formare libretti, scarpette, cestini, borsine e altro ancora, che nascevano dalla mani di abili artigiani, ingentiliti da piccoli fili d’argento. Alcuni anni fa un’insegnante di Chiavari, Laura Mercati, aveva realizzato un dvd con i suoi alunni, in collaborazione con Fidapa, il 1° Circolo didattico chiavarese, la Consulta Femminile del Tigullio e l’associazione culturale O Castello, facendo conoscere un mondo che si sta... spegnendo, è il caso di dirlo.
I cerini erano delizio e sospiro di tanti bambini
Se davanti alle botteghe erano delizio e sospiro di tutti i bambini (l’«oggetto del desiderio» di allora, una sorta di Natale anticipato), spesso nelle orazioni serali a casa o in chiesa venivano affiancati alle immagini dei loro cari defunti: era un modo per ricordarli. Ma erano anche un’usanza seria, perché, come dicevano i morti, «bisogna accendere i cerini per dare luce ai morti». La tradizione degli offizieu nel Tigullio ma anche in molte parti della Liguria si è cominciata a spegnere dagli Anni 70 in poi: tra le motivazioni, il troppo lavoro che comportava il rimuovere la cera dei pavimenti, la scarsa affluenza dei bambini nelle feste dei santi e morti in Chiesa e la conseguente scarsa richiesta nella produzione. Ognuno era un pezzo unico, fabbricato nelle cererie del Tigullio: c’è ancora chi li conserva intatti in una scatola, e non li accenderà mai per preservarne per sempre il ricordo.
A Lavagna c'è chi ha "rispolverato la tradizione":
Questa invece la vetrina del Baiciotto a Chiavari: