Adozioni, una famiglia fontanina a Le Iene
Giansandro Rosasco e Michela De Rosa hanno spiegato il loro tortuoso percorso per adottare il figlio
Hanno portato la loro testimonianza anche alla nota trasmissione Le Iene, Giansandro Rosasco e Michela De Rosa, di Gattorna, genitori di Aben, che di recente hanno aperto anche un Osservatorio adozioni e affidi.
Adozioni e affidi, un lungo (e tortuoso) percorso
Il servizio è andato in onda nella sera di ieri, martedì 28 marzo, e mentre in Italia in questi giorni si discute molto di "utero in affitto", con Gaetano Pecoraro la trasmissione ha parlato dei 30 mila minori che vivono senza la famiglia d'origine (orfani, abbandonati o allontanati) e di affidi e adozioni che stanno calando drasticamente. Le Iene hanno quindi incontrato due coppie che hanno intrapreso questo percorso, Giuseppe e Christian e appunto Michela e Giansandro.
Tante e diverse le prove da superare in 10 anni, e in 7 prima dell'arrivo di Aben con la rete internazionale.
Il bambino è stato adottato nel 2021, il loro percorso burocraticamente è iniziato nel 2014, sette lunghi anni.
"È una follia - commenta Giansandro - una famiglia non può attendere così tanto, è un cimitero di burocrazia che ci hanno più volte sconfortato, se non sei altamente altamente motivato, ti fanno passare la voglia".
Un limbo durato anni, iniziato con il deposito della richiesta di adozione nella loro Asl di competenza, quella di Genova, e proseguito con un lungo ciclo di incontri con assistenti sociali, psicologi, psichiatri dove è stata passata al setaccio tutta la loro vita.
"Devi fare tutta la documentazione fiscale, lo stato patrimoniale, il tuo stato di salute, il casellario giudiziario, l'attestazione dei genitori, persino quella dei vicini di casa", ricorda Michela, mostrando una parte (sostanziosa) di documenti che hanno dovuto produrre per adottare il loro bambino.
E il paradosso, sottolineano Le Iene, è che questi documenti non sono inseriti in una piattaforma nazionale per le adozioni, ma sono disponibili solo al Tribunale locale al cui la domanda è stata portata. Perugia, Trieste, Bologna, Marsala: la coppia ha girato più Tribunali per minorenni, da Nord a Sud, ai quali ha mandato la stessa identica richiesta "perché probabilmente non si parlano tra loro". Chiamati in tutto quattro volte, ma in sette anni non sono riusciti ad ottenere nulla.
"Abbiamo avuto la forza di continuare perché eravamo molto motivati", dice Michela. E la Iena: "E dove l'avete trovata questa forza?"
"È come se ci fosse una chiamata - risponde Michela - ci siamo detti, Tutto questo serve per arrivare al bambino che ci sta aspettando. Ci vuole tanta determinazione".
E quattro anni dopo, è finalmente arrivato Aben, grazie all' adozione internazionale visto che i tribunali italiani non riuscivano a trovare un bambino per loro. Una scelta che ha comportato anche una spesa economica molto importante.
"Chi affronta un'adozione internazionale deve essere pronto a spendere decine di migliaia di euro - ricordano - noi abbiamo speso tra i 20 e 25, tanti si rinunciano anche per questo, tra le questioni economiche, la complessità burocratica, non è semplice: ci sono tanti aspetti per cui una coppia può cedere".
Il servizio completo andato in onda ieri sera:
https://www.iene.mediaset.it/video/il-disastro-di-adozioni-e-affidi-in-italia_1240893.shtml