Coronavirus, il contagiato lombardo aveva partecipato alla Mezza Maratona di Santa Margherita

Sotto la lente d'ingrandimento anche il Levante mentre si ricostruiscono gli spostamenti dell'uomo di Codogno infettato dal Covid19

Coronavirus, il contagiato lombardo aveva partecipato alla Mezza Maratona di Santa Margherita
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Col procedere delle ricostruzioni dei movimenti del primo contagiato italiano dal nuovo Coronavirus Covid19, attenzione si pone anche sul nostro territorio. L'uomo, 38enne che appartiene a un gruppo sportivo di Codogno, avrebbe secondo quanto diffuso poco fa dal quotidiano Repubblica partecipato alla Mezza Maratona Le Due Perle di Santa Margherita Ligure e Portofino del 2 febbraio scorso: proprio in concomitanza con la forbice temporale che appare verosimile, secondo le prime stime, per il primo contagio stesso.

Coronavirus, il contagiato lombardo aveva partecipato alla Mezza Maratona di Santa Margherita

Normalmente - ed in media - si stima che il virus abbia un tasso di contagio di circa 3 (cioè ogni infetto in media può contagiare altre 3 persone), ma questo numero è estremamente variabile a seconda del contesto: tant'è che per "sconfiggere" un'epidemia l'obiettivo è proprio quello, attraverso le misure di contenimento, isolamento e sanitarie in generis, di ridurre questo tasso a meno di 1. Nel contesto delle attività sportive, dove molti atleti stanno a stretto contatto e non sono rare abitudini quali quelle di scambiarsi le borracce, il rischio può naturalmente aumentare, e con esso quel tasso.

Non è tuttavia ancora per nulla certo come e quando l'uomo di Codogno sia stato contagiato, specialmente visto che il primo "sospettato", un suo collega recentemente rientrato dalla Cina, sarebbe risultato negativo ai test. Questo lascia molta incertezza che, purtroppo, oltre alle dovute verifiche precauzionali apre la porta anche alla meno giustificata psicosi. Al momento non vi sono state comunicazioni di sorta da parte della task force regionale ligure, ma è possibile seguire gli aggiornamenti offerti dalla Regione Lombardia, dove del resto per il momento si concentrano i casi di contagio rilevati e relative misure di contenimento e sicurezza: sino a prova contraria è fondamentale dunque altrove mantenere attenzione e promuovere le necessarie verifiche ma evitare il panico. Visti d'altronde i tempi stimati per l'incubazione, se ulteriori contagi si fossero verificati 20 giorni fa nel Levante, ormai sarebbero da tempo dovuti emergere: ma, ancora una volta, si tratta di considerazioni, nell'uno e nell'altro senso, molto poco concrete, e si può solo restare in attesa delle verifiche e delle comunicazioni delle autorità sanitarie.

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