Campane, la Cassazione condanna don Stefano Queirolo
Una causa iniziata negli anni 80; per lei, professoressa, il suono era intollerabile
Don Stefano Queirolo dovrà risarcire di 65mila euro (più le spese legali) la professoressa Flora Leuzzi, che "ha subito gravi danni dal perdurare delle emissioni rumorose" delle campane della chiesa: così ha emesso la sentenza della Corte di Cassazione.
Una vicenda nata negli Anni Ottanta
Nel 2020 la parrocchia di Santo Stefano a Lavagna ha salutato don Stefano Queirolo, che dopo quasi vent’anni ha lascia la guida della comunità per raggiunti limiti d’età. Nonostante questo, oggi sono ritornate a galla "vecchie beghe". Come appunto questo delle campane "rumorose".
La vicenda risale al 1985. Una signora, Flora Leuzzi, professoressa, ha un appartamento molto vicino alla parrocchia della Madonna del Carmine e alla chiesa di Santo Stefano. Lo usa come casa delle vacanze, ma poi decide di trasferirsi stabilmente. Ma il suono delle campane è "intollerabile", a suo dire, per numero e costanza dei rintocchi e per l’intensità. Inizia così un ping pong giudiziario e una causa legale che dura più di vent'anni.
"Un commento sulla vicenda? Amareggiato, molto" ci diceva don Stefano nel 2015, quando era ancora parroco della parrocchia Madonna del Carmine e della chiesa di Santo Stefano, dopo la sentenza della Corte d’Appello di Genova che lo aveva condannato a risarcire con 18mila euro (in primo grado erano 60mila) la vicina. "Ma sono anche sollevato dal fatto che la multa sia stata alleggerita. Non mi voglio però fermare qui: potremmo ricorrere alla Cassazione. Non è giusto che debba pagare la parrocchia, non è giusto che non si possa esercitare il libero culto: dov’è finita la tolleranza, la libertà dell’altro?».
E invece alla fine è andata così.