Il caso

Morte di Andrea Demattei: i due istruttori potrebbero andare a processo

Ci vorranno 90 giorni per capire se la Procura impugnerà il proscioglimento dei due istruttori

Morte di Andrea Demattei: i due istruttori potrebbero andare a processo
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Andrea Demattei, di 14 anni, era deceduto a gennaio 2023 durante un allenamento nel fiume Entella a Chiavari.

L'iter processuale

La giudice Carla Pastorini, al termine dell'udienza preliminare, aveva deciso per  il rinvio a giudizio dei sei vigili del fuoco intervenuti lungo l'Entella indagati dalla Procura, ma non dei due istruttori, per i quali la stessa Procura ha chiesto il processo.

Per i sanitari, intervenuti quel giorno, la giudice ha disposto l'invio degli atti ai pubblici ministeri relativi al loro intervento.

Saranno pubblicate le motivazioni della giudice tra 90 giorni e, una volta lette, la Procura deciderà come muoversi rispetto agli istruttori.

 

Il processo ai vigili del fuoco

Il 15 maggio, comincerà il processo per i sei vigili del fuoco rinviati a giudizio. Gli inquirenti parlano di "intervento effettuato in ritardo" e di "manovre di salvataggio scorrette".

La tesi della Procura sugli istruttori

Nel chiedere il rinvio a giudizio anche per gli istruttori di Andrea, la Procura aveva sottolineato "il numero insufficiente di istruttori e all'abbigliamento sbagliato nella discesa del fiume in canoa", oltre che la scelta di effettuare un allenamento nel fiume chiavarese subito dopo una piena.

Circostanze che, però, secondo la giudice Carla Pastorini non hanno avuto "alcun nesso" con la tragedia.

I sanitari e il coordinamento dei soccorsi

I sanitari invece, chiamati in causa dalla giudice e per i quali la Procura ha ricevuto gli atti, non avrebbero coordinato i soccorsi e non avrebbero sottolineato ai vigili del fuoco il pericolo di ipotermia che il giovane stava correndo.

A uccidere Andrea, come aveva stabilito la perizia medico-legale, era stata la lunga esposizione alle acque fredde del fiume.

La solidarietà del capo del corpo dei vigili del fuoco

Il Capo del corpo dei vigili del fuoco Eros Mannino ha raggiunto, qualche giorno fa, la caserma di San Benigno per portare la sua solidarietà ai sei pompieri che dovranno sostenere il processo:

"Noi interveniamo su situazioni di rischio, non le creiamo"

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