Sestri Levante

Ghio e Garibaldi: «Il rischio chiusura del Centro Disturbi Alimentari una prospettiva allarmante e preoccupante»

Il punto della deputata e vicecapogruppo PD alla Camera e del capogruppo del PD in Regione

Ghio e Garibaldi: «Il rischio chiusura del Centro Disturbi Alimentari una prospettiva allarmante e preoccupante»
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Sul caso del Centro Disturbi Alimentari a Sestri Levante intervengono anche la deputata e vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio (nella foto) e il capogruppo del PD in Regione Luca Garibaldi.

 Il commento di Ghio e Garibaldi

«Il rischio di chiusura del Centro diurno per la cura dei disturbi alimentari dell’ospedale di Sestri levante, come denunciato dalla fondazione Fiocchetto lilla, è una prospettiva allarmante che genera preoccupazione e stupore, in un momento in cui assistiamo a un aumento esponenziale di casi tra i giovani, con un incremento del 40% da dopo la pandemia - dichiarano Ghio e Garibaldi -. Intervenire per la cura e la presa in carico delle persone con disturbi alimentari è un’emergenza da affrontare con azioni concrete, ma in Liguria quando dalle parole si deve passare ai fatti ecco che iniziano a mancare i provvedimenti e si rimane fermi agli annunci. Quando l’ospedale di Sestri Levante è stato svuotato di molte delle sue funzioni, la promessa della Giunta Toti e della ASL 4 era stata quella di rafforzarlo puntando su alcune specialità, fra cui quella sulla cura dei disturbi del comportamento alimentare. Ma dal 2020, quando è stato presentato il Piano, a oggi, anziché al rafforzamento di questo dipartimento stiamo assistendo al suo svuotamento. L’associazione Fiocchetto Lilla denuncia come sia stato ridotto il personale medico specializzato; i due psicologi hanno un contratto precario e anche gli infermieri non hanno un contratto con la Asl. Le promesse fatte erano altre, si parlava di rafforzamento del personale specializzato e incremento dei posti di degenza. Una promessa che ora è un’urgenza non più rimandabile per garantire a centinaia di giovani la giusta cura e il giusto supporto. Serve un cambio di rotta. È una situazione insostenibile nella nostra Regione, già carente nell’offerta di quei servizi essenziali e fondamentali per la cura dei disturbi alimentari».

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