Borzonasca

Centro Anidra: "Soci e collaboratori estranei ai fatti"

Smentiamo alcune ricostruzioni di fantasia che vorrebbero i soci e i collaboratori del Centro Anidra consapevoli della malattia di Roberta prima che le fosse diagnosticata, tutto ciò non corrisponde al vero.

Centro Anidra: "Soci e collaboratori estranei ai fatti"
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Dopo qualche giorno di silenzio il Centro Anidra torna a parlare per dichiararsi estraneo ai fatti che vedono coinvolti Bendinelli, Oneda e Dora. Al centro ancora  la morte di Roberta Repetto. 

"I soci e i collaboratori del Centro Anidra si dichiarano estranei ai fatti di cronaca che vedono coinvolti come indagati il Prof. Paolo Bendinelli, il Dott. Paolo Oneda e la Dott.ssa Paola Dora. Esprimiamo la nostra umana solidarietà per la gogna mediatica che stanno subendo e auspichiamo che la magistratura possa fare chiarezza nel più breve tempo possibile sui fatti contestati. In attesa i soci e i collaboratori del Centro Anidra rimangono fedeli al principio della presunzione di innocenza stabilito nella nostra Carta costituzionale", scrivono nella lunga lettera.

"Inoltre, smentiamo alcune ricostruzioni di fantasia che vorrebbero i soci e i collaboratori del Centro Anidra consapevoli della malattia di Roberta prima che le fosse diagnosticata, tutto ciò non corrisponde al vero".

Così come non corrisponde al vero l’immagine di una ragazza soggiogata e manipolata in quanto la nostra amica Bobby, ancor prima che socia e collaboratrice, era una persona perfettamente capace di intendere e di volere, libera di autodeterminarsi e indipendente nelle proprie scelte. La sua presenza presso il Centro era abituale durante i fine settimana mentre durante la settimana viveva e lavorava a Chiavari presso l’azienda di famiglia, organizzava corsi di yoga con la sua scuola di formazione, viaggiava e incontrava tantissime persone. Pertanto, lasciar intendere che fosse “prigioniera” della struttura non corrisponde al vero perché Roberta Repetto viveva una vita normale come tutti noi nella totale libertà di movimento e autodeterminazione.

Il Centro Anidra smentisce altresì di aver ricevuto una multa di 30mila euro da parte dei Carabinieri del NAS trattandosi invece di una semplice diffida a modificare alcune etichette alimentari, poste su dei barattoli di marmellata, secondo le prescrizioni indicate dalla stessa autorità. Pertanto, nulla a che vedere con la pulizia dei locali, la qualità degli alimenti e le procedure di preparazione degli stessi.

Il Centro Anidra, a tutela dell’immagine e del decoro professionale di ciascun socio e collaboratore, ha conferito mandato all’Avv. Andrea Vernazza del Foro di Genova affinché tuteli i soci in ogni sede competente da ogni azione minacciosa, diffamatoria o calunniosa nei loro confronti.

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