Treni, la "sorpresa" nel contratto di servizio: in arrivo una raffica di pesanti aumenti

Il piano investimenti di Trenitalia costerà caro ai viaggiatori: in arrivo aumenti salatissimi su biglietti e abbonamenti, sino al 7% annuo. Intanto, a Moneglia una mozione si muove in senso opposto

Treni, la "sorpresa" nel contratto di servizio: in arrivo una raffica di pesanti aumenti
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Treni, nuovo contratto di servizio con Trenitalia: in Liguria arriveranno dal 2021 aumenti sino al 7% annui su biglietti e abbonamenti.

Treni, dal 2021 raffica di aumenti

Il contratto di servizio quindicennale siglato tra Regione Liguria e Trenitalia nei giorni scorsi ha fatto molto parlare di sé: da una parte annunci e grandi proclami in merito al grande investimento a lungo termine - un miliardo e mezzo da parte della Regione - che prevede il rinnovo totale del parco mezzi - 500 milioni da parte di Trenitalia - dall'altra le preoccupazioni dei comitati pendolari di fronte a un impegno di così lunga durata, a fronte delle tante criticità: l'orario cadenzato con i suoi problemi, il caso gelicidio e via dicendo.

Ma ecco ora spuntare una "sorpresa" destinata a far discutere, e molto: è la raffica di aumenti di biglietti e abbonamenti previsti per i prossimi anni, resa nota stamane sul Secolo XIX. Insomma, se anche le importanti promesse strutturali saranno rispettate, i viaggiatori le pagheranno a caro prezzo. Il primo ritocco al prezzo dei biglietti è previsto per il 2019, un relativamente modesto +2%, che si può ascrivere alla linea media dei prevedibili aggiustamenti inflazionari. Ma dal 2021 arrivano una serie di "mazzate": +7% quell'anno, e poi +6,5% nel 2022, +6% nel 2023, +4,5% nel 2024. Si va poi a scendere nelle previsioni di aumento per gli anni successivi, che si stabilizzano comunque ad un aumento ogni anno dell'1,5%.
Aumenti che definire "significativi" sarebbe dir assai poco: e se è vero che a fronte di ciò il contratto di servizio prevede una pletora di possibili sanzioni a Trenitalia se non dovesse mantenere le promesse in ambiti quali puntualità, pulizia, regolarità e tabelle di marcia del rinnovo strutturale stesso, ai viaggiatori resta comunque da attendersi un destino infausto.

A Moneglia la mozione in senso contrario: «Da noi servizio inferiore, sia inferiore anche il prezzo del biglietto»

E sarà una coincidenza, ma casca così più che mai a fagiolo la provocatoria mozione, presentata l'altro ieri a Moneglia dalla minoranza e che già pare interessare ad alcuni dei vicini comuni in analoghe situazioni, che chiede che, a fronte del servizio quantitativamente inferiore che le ferrovie ormai offrono al borgo - rimasto "tagliato fuori" e severamente penalizzato dal nuovo orario cadenzato che prevede la coincidenza obbligata a Sestri Levante per i regionali - si paghino, egualmente e proporzionalmente, di meno biglietti ed abbonamenti. Una riduzione del 33%, propongono le minoranze, in proporzione proprio all'inferiore numero di convogli che fanno fermata a Moneglia rispetto ad altre stazioni di categoria paragonabile. Moneglia non è la sola in questa situazione (stessa cosa avviene per Deiva Marina, Bonassola e Framura), ed in condizioni analoghe vi sono altre stazioni nel resto della Liguria. Gli aumenti pianificati da parte di Trenitalia, dunque, potrebbero dare una spinta in più a questa mozione facendola uscire dai confini dell'estremo Levante genovese. Staremo a vedere.

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