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Scuole Mazzini, il preside: "Non mi unisco alla protesta ma condivido le sue ragioni"

Nota del dirigente scolastico Renzo Ronconi sulle polemiche sorte in questi giorni sul mancato rinnovo dell'affitto dei locali dell'istituto Gianelli per la scuola dell'Infanzia

Scuole Mazzini, il preside: "Non mi unisco alla protesta ma condivido le sue ragioni"
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"Con riferimento alla manifestazione organizzata da un gruppo di genitori per giovedì 18 maggio 2023, con cui si intende protestare contro il mancato rinnovo, da parte dell'Amministrazione comunale, della locazione degli spazi per la scuola dell’infanzia Mazzini all’Istituto Gianelli, ed anche in relazione ad opinioni attribuitemi dalla stampa locale senza aver preso con me alcun contatto diretto, preciso e chiarisco pubblicamente la mia posizione di Dirigente scolastico sul problema": inizia così la nota del dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "Giovanni Battista Della Torre" Renzo Ronconi sulla manifestazione di protesta organizzata da un gruppo di famiglie dell'istituto.

Manifestazione alla quale, fa sapere Ronconi, non parteciperà, e nello spiegarne le ragioni ribadisce l'opportunità di un ripensamento da parte dell'amministrazione comunale.

La nota

"Il ruolo che rivesto mi impone di lavorare per unire la comunità scolastica e di dialogare con tutte le istituzioni del territorio. È per queste ragioni, di consapevolezza dei ruoli, di rispetto istituzionale, di collaborazione costruttiva che deve continuare anche a fronte delle divergenze di opinione, che non mi è possibile unirmi alla manifestazione di protesta. Ho inoltre da tempo preso atto dell’irremovibilità dell’Amministrazione comunale nella scelta di non mettere più a disposizione del nostro Istituto gli spazi utilizzati fino a quest’anno per la scuola dell'infanzia, e conseguentemente sono impegnato ad individuare la soluzione che, pur non potendo evitarli completamente, riduca per quanto possibile i disagi per famiglie ed alunni.
Tuttavia, le ragioni che ho sostenuto in questi ultimi mesi, assieme a tutta la comunità scolastica, per convincere l’Amministrazione comunale a rivedere la propria scelta, rimangono a mio avviso pienamente valide. Tali ragioni sono contenute nel documento redatto dagli organizzatori della manifestazione e non intendo sconfessarle.

Ribadisco con orgoglio il valore dell’impegno profuso in questo anno scolastico e nei precedenti dagli insegnanti, dal personale e dalla Dirigente che mi ha preceduto, Manuela Carli: la scuola Mazzini è cresciuta nel tempo per la qualità del lavoro e per la sua capacità di essere una scuola dalle porte aperte, che ha garantito istruzione ed educazione alla cittadinanza, adempiendo con una spiccata capacità di accoglienza e di inclusione ai propri doveri istituzionali.

Ribadisco che l’Istituto Giovanni Battista Della Torre ha bisogno delle aule attualmente presso la struttura Gianelli, in attesa dell’auspicata costruzione della nuova scuola dell’Infanzia in via Mafalda di Savoia, perché senza di esse sarà necessario comprimere ulteriormente gli spazi della scuola Mazzini, sottraendo opportunità alla didattica, ed allo stesso tempo spostare classi in altri plessi, con conseguenze rilevanti, il cui peso in proporzione dipenderà dal tipo di soluzione che verrà adottata ma che saranno comunque presenti: il disagio organizzativo e didattico, la possibile discontinuità educativa, il comprensibile malcontento delle famiglie.

Sottolineo che la più rilevante conseguenza riguarda il principio orientante di tutto il nostro lavoro di persone di scuola e di amministratori che si occupano di scuola, pur nella consapevolezza di tutte le imperfezioni con cui lo mettiamo in atto: “In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente” (Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, New York, 20 novembre 1989).

In questa vicenda, l’interesse superiore dei fanciulli della nostra scuola è quello di avere spazi adeguati, non compressi, non arbitrariamente dislocati. La comunità scolastica è pronta a garantire un percorso di apprendimento efficace, stimolante e sereno anche in condizioni più difficili delle attuali: sarebbe tuttavia un’azione amministrativa responsabile e doverosa se il Comune, cui compete la messa a disposizione dei locali scolastici, ci mettesse in condizione di lavorare senza restringere i nostri spazi".

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