Distanziamento sui treni, anche il PD ligure chiede il ritiro dell'ordinanza che lo annulla
«Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie Z. I pendolari e i lavoratori dei treni regionali hanno lo stesso diritto alla sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori dei treni ad alta velocità. Si aumenti semmai il numero di convogli, ancora sottodimensionato»

Anche il PD ligure si schiera nettamente contro l'ordinanza firmata da Toti che consente di far viaggiare i treni locali a pieno carico di passeggeri, anziché rispettare il distanziamento sociale in chiave preventiva contro il contagio da Covid-19.
Distanziamento sui treni, anche il PD ligure chiede il ritiro dell'ordinanza che lo annulla
«Presso atto del parere del comitato tecnico scientifico che si è espresso negativamente sull’eliminazione del distanziamento a bordo dei treni sull’alta velocità, e della successiva
ordinanza del Ministero della Salute, che ribadisce l’obbligo di distanziamento di un metro fra singoli viaggiatori, chiediamo a Toti e all’assessore Berrino di ritirare l’ordinanza regionale che poneva fine al distanziamento sui treni regionali per i posti a sedere e quindi di rispettare le restrizioni indicate dal ministro Speranza». Così in una nota stampa il Gruppo PD in Regione Liguria, che continua: «Non esistono cittadini di seria A e cittadini di serie Z. I pendolari e i lavoratori dei treni regionali hanno lo stesso diritto alla sicurezza dei viaggiatori e dei lavoratori dei treni ad alta velocità. I fatti evidenziano come ci sia un concreto rischio che i viaggi in treno contribuiscano alla ripresa dell’epidemia o creino altri focolai. Non tenerne conto è da irresponsabili. Poiché al momento non sembrano sufficienti i richiami alla responsabilità individuale, chiediamo un piano di interventi concreto con personale dedicato nelle stazioni per regolare l’afflusso dei viaggiatori sui mezzi, l’implementazione di un sistema di prenotazione obbligatoria anche per i treni del trasporto regionale, la messa in campo di ogni mezzo che consenta l’aumento dei posti offerti dei singoli convogli, nonché l’aumento in generale dei treni in Liguria, visto il notevole afflusso di utenti, anche a seguito dei problemi sulla viabilità autostradale, che impedisce il rispetto del distanziamento».
«Lo sosteniamo da mesi: alla Liguria serve un piano di emergenza per il trasporto pubblico - concludono i Dem -: iniziamo dal confronto con la Regione per trovare le soluzioni, rispettando le misure sanitarie necessarie a contenere la pandemia. Hanno stipulato un contratto della durata di 15 anni. Facciano valere i diritti dei Liguri e chiedano a Trenitalia di fare quello che deve: potenziare il servizio. Per ora siamo ancora sotto il 100% rispetto al periodo pre Covid. Un vero scandalo».